La nuova Lettera Pastorale del Vescovo

Una Comunità che semina memorie


Una comunità che semina memorie.
(Cliccare sul titolo per scaricare tutta la lettera)


Nelle comunità cristiane delle origini c’era l’abitudine di consegnare al fratello che stava per intraprendere un lungo viaggio il frammento di un vaso di terracotta frantumato. Al ritorno questo fratello sarebbe stato riconosciuto dal frammento ricomposto in unità con quello di tutti gli altri.


Soltanto la comunità nel suo complesso è in grado di esprimere la tradizione della fede nella sua totalità, ma ciascuno è certamente in grado di donare un piccolo frammento, che insieme a tutti i frammenti messi a disposizione dai fratelli, contribuisce alla completezza della proposta evangelica.


Le proposte che mi permetto di avanzare in questa pagina conclusiva hanno esattamente questo scopo, di suggerire i tasselli che ciascuno può offrire perché la vita cristiana continui ad essere trasmessa in tutta la sua bellezza.


Annuncio.


Innanzi tutto dobbiamo offrire una catechesi come memoria sempre più viva e personale di Gesù. Questo prevede un’azione educativa che veda coinvolti genitori, animatori e catechisti, insegnanti di religione e associazioni di insegnanti cattolici, mediante percorsi sempre più unitari tra la pastorale della fanciullezza e della preadolescenza, pastorale giovanile e pastorale familiare. Sarebbe auspicabile un progetto educativo attento a queste prospettive, possibilmente elaborato nella comune riflessione dei responsabili di questi settori. 


Inoltre, sollecitati dal Sinodo dei Vescovi che nell’Assemblea Generale Ordinaria del prossimo ottobre 2008 tratterà il tema ‘La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa’, sarà importante per la nostra Diocesi consolidare l’abitudine di incontrarsi per pregare con l’antico metodo della Lectio divina. Tra i contributi che sono stati offerti per la stesura di questa lettera c’è anche il suggerimento di accostare le lettere di San Paolo esplorando gli aspetti educativi che emergono da quelle pagine: il progetto di Dio, il soggetto come comunità e non come singolo individuo, la concretezza relazionale e l”armatura” del buon cristiano in tempi difficili, la dimensione escatologica.


Accolgo volentieri questa indicazione, che ci consente contemporaneamente di sottolineare la ricorrenza dell’anno paolino e la celebrazione del Sinodo dei Vescovi, oltre che di avviare una comune riflessione in vista di un progetto educativo capace di formare i giovani con le ricchezze del messaggio cristiano.


Celebrazione.


L’ambito privilegiato per vivere e trasmettere la memoria di Gesù è la liturgia della Chiesa, in modo particolare nella celebrazione dell’anno liturgico, che da sempre propone il ricordo di una salvezza realizzata da Dio nella storia, costituisce un’azione attuale di presenza del Signore che salva e anticipa nella speranza quella salvezza che sarà motivo di felicità eterna.


Non si tratta certamente di una novità. Ma forse è bene preoccuparci di celebrare la liturgia con spirito nuovo, sentendola veramente come l’esperienza preziosa che permette di incontrare il Signore a chi già lo conosce e consente di conoscerlo a quanti stanno maturando la loro fede. Già altre volte avevamo proposto una celebrazione attenta ai piccoli. Nella prospettiva di questa nuova lettera pastorale vorrei proporre di ascoltare i giovani stessi per aiutarci a costruire uno stile di celebrazione il più possibile vivo e capace di parlare ai loro cuori.


Testimonianza della carità.


Una comunità preoccupata di fare del bene a tutti e di sostenere con amore i poveri e i malati è il modo più concreto di fare memoria di Gesù, che passava nel mondo risanando e facendo del bene a tutti. Egli continua a essere presente nel mondo tramite la bontà dei cristiani e il loro impegno nei confronti dei poveri e per il bene comune. Lo scorso anno avevamo proposto di attivare la Caritas sul nostro territorio, con almeno una presenza in ogni vicaria. Qualcosa già è stato realizzato, ma occorre perseverare in questo impegno fatto di operatività, ma prima ancora caratterizzato dalla comune sensibilità dei credenti nei confronti delle problematiche sociali. Un momento privilegiato per realizzare questo sentire comune potrebbe essere la partecipazione alle iniziative di Lectio Divina, in cui un momento qualificante è quello del confronto sulle suggestioni offerte dalla lettura della Parola di Dio. Se poi questo ascolto ‘ confronto ‘ azione di aiuto riuscisse a coinvolgere la preziosa presenza dei giovani, veramente la memoria di Cristo sarebbe stata proposta nella sua efficacia più completa.


 


Tra gli spunti che abbiamo individuato per lasciarci guidare nel cammino del prossimo anno, abbiamo sottolineato il secondo centenario della nascita del Card. Massaja, eminente figura di astigiano impegnato a far conoscere nel mondo la buona notizia di Cristo. Sarà importante accogliere le celebrazioni di questa ricorrenza per consegnare alla memoria degli astigiani questa figura significativa e stimolante.


 


Come potete vedere i cocci che possiamo mettere insieme per seminare memorie di vita cristiana sono molti e anche già abitualmente presenti nella vita delle nostre comunità. Il mio desiderio è semplicemente che tutto questo venga percepito come quella grande realtà che nella Chiesa costituisce la Tradizione e la consegna da una generazione all’altra dell’annuncio, testimonianza ed esperienza della salvezza che il Signore ci ha donato.


L’augurio è che questa consegna venga realizzata con lo stesso spirito missionario di San Paolo e sia accolta nel cuore di ciascuno con l’atteggiamento di Maria, che conservava nel suo cuore gli avvenimenti dell’Incarnazione di cui era stata protagonista.


 


X Francesco Ravinale


 


 


           Asti, 1 settembre 2008



 

06-09-2008