Famiglia e dono della fede

La Catechesi dei bambini in età prescolare

Ancora una volta, per proporre le scelte pastorali di un anno, ho sentito il bisogno di rivolgermi alle famiglie, nella consapevolezza che al loro interno si trasmette il dono della fede. Sostanzialmente non ho fatto altro che riprendere ed esplicitare quanto la Chiesa ricorda ai genitori durante il rito battesimale: Chiedendo il battesimo per i vostri figli, vi impegnate a educarli nella fede.
La proposta che emerge dalle riflessioni di questa lettera è quella di rivolgere le attenzioni dell’attività pastorale della Chiesa di Asti ai bambini più piccoli, non ancora in grado di uscire di casa, ma ugualmente cari al Signore, che li considera i più grandi nel regno dei cieli e dice con amore e con forza: Lasciate che i bambini vengano a me.
Non vorrei che la lettura di queste pagine, scritte per stimolare l’impegno di tutti a favorire l’educazione religiosa fin dai primi anni di vita dei bambini, inducesse a dimenticare che la fede è innanzitutto un dono, dato gratuitamente, per grazia di Dio, come Gesù stesso dice, con estrema chiarezza: Senza di me non potete fare nulla . Questo però non esclude il dovere della corrispondenza umana, senza la quale tanti doni di Dio rimangono inefficaci. Per questo ho sentito il dovere di invitare la Diocesi a un cammino di risposta alla grazia del Signore, perché i bambini trovino l’ambiente favorevole per conoscere e incontrare quel Dio che li ama da sempre e li ha chiamati all’esistenza.
La stessa vita di famiglia è lo strumento naturale di questo cammino, con l’esperienza di ogni giorno, con le presenze e i rapporti che naturalmente si instaurano, con i suoi momenti privilegiati e con la possibilità di trasmettere valori, mediante la testimonianza della vita e con una sapiente capacità di narrare.
Accanto alla famiglia, ambito privilegiato per iniziare i bambini alla vita di fede, si deve sviluppare tutta un’azione di Chiesa, per non lasciare soli i genitori nel loro compito, insostituibile, ma difficile e delicato.
Siamo chiamati ad avviare un impegno di trasmissione della fede fin dai primi giorni della vita dei bimbi, nella consapevolezza che attendere l’età della scuola per proporre la fede, comporta un ritardo in qualche modo irreparabile, perché gli orientamenti di fondo per l’impostazione della vita si formano nei primi anni, quando è facile assimilare e consolidare ciò che si apprende. Trascurare questi anni, non solo comporta un irreparabile ritardo educativo, ma espone a interpretare in modo riduttivo tutto l’impegno catechistico, con la falsa convinzione che la catechesi sia riconducibile a una forma di insegnamento. Certamente la conoscenza della fede pretende l’apprendimento di alcune nozioni, ma se non diventa vita vissuta, non è comunicata in modo autentico.
Lo strumento che la Chiesa italiana ha messo a nostra disposizione per questo cammino, ricco di indicazioni preziose, ma finora troppo poco utilizzato, è il catechismo dei bambini che, opportunamente compreso, può fornire spunti interessanti di dialogo con loro e suggerimenti concreti per un’azione catechistica di tutta la comunità ecclesiale.
Ai nostri bambini auguriamo di crescere accolti da famiglie fedeli al loro impegno educativo e sorrette da una comunità di Chiesa a sua volta educante, caratterizzata da un impegno pastorale attento alle loro esigenze e disponibile a cercare le modalità più efficaci per continuare a trasmettere la fede, anche nel contesto di un mondo che cambia.

Documenti Allegati: Clicca su “Famdon06” per scaricare la Lettera pastorale

01-09-2006