Un amico in ospedale: è il cappellano

Iniziativa della Pastorale della Salute

C’è un appello che da qualche giorno circola in ospedale e nelle parrocchie. Un appello dedicato a chi, in questo difficile momento di pandemia, è ricoverato ed è solo, lontano dagli affetti, lasciato esclusivamente alle cure mediche.

Per trovare un po’ di conforto, non solo nelle parole ma anche nei sacramenti della Confessione, dell’Eucarestia o l’Unzione degli Infermi il cappellano dell’ospedale Massaia è a disposizione. Un appello che vale sia per i degenti sia chi ha una persona cara ricoverata: “Chiama o fai chiamare il cappellano, puoi farlo tramite il centralino dell’ospedale o le infermiere, oppure chiama il tuo parroco affinché lo contatti direttamente – si legge nelle locandine appese nel nosocomio ma anche in molte parrocchie -. Non lasciare nella solitudine te stesso o una persona cara”.

“I nostri ammalati soffrono, oltre che nel corpo, anche spiritualmente anche a causa della solitudine nella quale si trovano, alleviata dal personale ospedaliero, ma non da una presenza amica o di un parente – spiegano dalla Pastorale della Salute -. Anche il passaggio nei reparti dei cappellani è reso più difficile da tante restrizioni per cui spesso diventa necessario che siano “specificatamente chiamati” non potendo più visitare sistematicamente i pazienti”.

La proposta è proprio quella di dare un confronto ai malati attraverso i sacramenti, anche quello dell’Unzione degli Infermi

“Si tratta di una unzione per dar sollievo e forza nella malattia con il sostegno del Signore e di tutta la comunità cristiana – aggiungono ancora -. Purtroppo è ancora troppo considerato come “estrema unzione” da richiedersi il più tardi possibile e spesso è troppo tardi! I parenti aspettano a chiederlo e i malati raramente ne hanno la forza per affrontare lucidamente la situazione. È evidente che il Sacramento non può essere dato, se non viene richiesto. Ma, purtroppo la paura di “spaventare il malato” è ancora grande. Sarebbe bello che gli stessi ammalati ne conoscessero il valore e lo richiedessero”.