Testimonianza della carità

Presentazione del settore

Il settore pastorale “testimonianza della carità” o, più laicamente, “terzo settore”, comprende la Caritas Diocesana, l’Ufficio Problemi Sociali e del Lavoro, la Pastorale della Salute, l’Ufficio Comunicazioni Sociali e Progetto Culturale, la Migrantes diocesana. Uffici pastorali che intrattengono un rapporto privilegiato col mondo extraecclesiale e cercano di sviluppare una singolare azione a servizio della promozione umana, nell’impegno per “ripartire dagli ultimi” (cfr. La Chiesa italiana e le prospettive del paese 1981) e contribuire alla costruzione del bene comune.

Caritas Diocesana: direttore Beppe Amico. E’ l’organismo pastorale che ha il compito di promuovere la testimonianza della carità nella comunità ecclesiale, in forme consone ai tempi e ai bisogni, in vista dello sviluppo integrale dell’uomo, della giustizia sociale e della pace, con particolare attenzione agli ultimi e con prevalente funzione pedagogica. I destinatari della sua azione sono tre: i poveri, la chiesa e il territorio. A favore dei poveri svolge azioni finalizzate a tradurre la carità in interventi concreti e riconducibili all’area della promozione umana. Promuove e forma il volontariato. Promuove e gestisce opere segno quali “Le Querce di Marme”, centro di accoglienza per donne e minori, “Il Samaritano”, centro diurno per senza dimora, “Emporio solidale Sarepta” e il servizio di accoglienza diffusa dei richiedenti protezione internazionale. A favore della chiesa svolge attività che si riconducono all’area della promozione Caritas. In essa si collocana i 18 centri di ascolto, sostenuti anche con il progetto lavoro e il fondo anti sfratti, e l’osservatorio permanente delle povertà e delle risorse. A favore del territorio è presente in tavoli territoriali ed è attiva nel fornire risposte ad emergenze.

Pastorale sociale e del lavoro: incaricati Angela Bosio e don Luca Solaro. Si occupa della sensibilizzazione ecclesiale ai temi sociali, della giustizia e della pace, della salvaguardia del creato. La Pastorale Sociale e del Lavoro (PSL), come ogni azione pastorale, è l’esperienza di Dio in Cristo che salva, con riferimento specifico al mondo del sociale del lavoro ed è opera della comunità cristiana in quanto tale. La sua azione è per un’evangelizzazione negli ambienti dove gli uomini vivono, favorendo una loro maturazione di fede e una conseguente acquisizione di stili di vita e un’etica cristianamente ispirati, capaci di modificare sia la vita personale sia le istituzioni e le strutture economiche e sociali secondo criteri di pace e di giustizia. Il discernimento, alla luce della Parola di Dio, è la condizione imprescindibile per ogni pastorale, anche per quella dedicata al sociale e al lavoro. Esso consiste nello studio e nella conoscenza della realtà non solo da un punto di vista sociologico, ma anche etico, teologico e pastorale. Qui si colloca il raccordo con la Dottrina Sociale della Chiesa, con la Teologia Morale e con le scienze sociali che offrono contributi di riflessione per dare fondamento alle molteplici azioni progettuali e all’elaborazione di documenti rispetto a problematiche specifiche. La Pastorale Sociale e del Lavoro opera in collaborazione con enti, associazioni e movimenti che, nei loro obiettivi, perseguono l’attenzione al mondo del sociale e del lavoro, secondo le indicazioni offerte dalla Conferenza Episcopale Italiana (particolare riferimento alla Nota Pastorale “Evangelizzare il Sociale”- 1992). Promuove in collaborazione con le parrocchie incontri di approfondimento e momenti di formazione, anche spirituali.

Pastorale della salute: incaricata Tiziana Stobbione. La pastorale della salute (nota CEI 1989), è descritta come “la presenza e l’azione della Chiesa per recare la luce e la grazia del Signore a coloro che soffrono e a quanti se ne prendono cura. Non viene rivolta solo ai malati, ma anche ai sani, ispirando una cultura più sensibile alla sofferenza, all’emarginazione e ai valori della vita e della salute” Coordina le associazioni e i movimenti (AVO, CVS, ACOS, AMCI, Cappellania Ospedaliera, Cappellania Territoriale, GAM, Catechesi disabili, Bioetica Asti, UNITALSI, Effatà) che operano in ospedale e sul territorio, curandone parte della loro formazione. Progetta, in collaborazione con l’Ufficio Liturgico, corsi di formazione per i Ministri straordinari per la distribuzione della Comunione; coordina le attività legate alla Giornata Mondiale del Malato e cura momenti dell’anno liturgico correlati a tematiche etiche, bioetiche, di attenzione a fragilità e sofferenza fisica, psichica, sociale e spirituale.

Ufficio Comunicazioni Sociali e Progetto Culturale: incaricato Michelino Musso. Gestisce l’ufficio stampa diocesano e promuove i mezzi di comunicazione sociali di proprietà della diocesi. Sensibilizza il mondo ecclesiale all’uso dei media. Un prezioso lavoro di équipe realizza una collaborazione con il Polo Universitario Asti per borse di studio a laureandi su temi di interesse locale, convegni culturali e incontri o corsi di formazione, interagisce con le scuole superiori per “Il cortile dei dubbiosi” (occasione di dialogo su temi antropologici di interesse comune tra credenti e non credenti), sostiene iniziative culturali promosse da altri che mettano a tema le domande sui temi “intriganti e sensibili” del credere e del vivere.

La commissione per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso: incaricato d. Carlo Pertusati
La commissione per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso rappresenta nella diocesi un punto di riferimento in due ambiti tra loro molto diversi. L’ecumenismo ha il fine di promuovere l’unità della chiesa, attraverso iniziative di preghiera, di evangelizzazione e di carità, coinvolgendo e incoraggiando a tal fine altre realtà cattoliche e di comune accordo con le altre confessioni cristiane presenti nel territorio. La sezione del dialogo interreligioso ha il fine di trovare forme di incontro e collaborazione con le religioni non cristiane e con le nuove spiritualità. Accomuna le due sezioni la finalità di stabilire e mantenere contatti con le comunità religiose non cattoliche presenti nel territorio astigiano e di proporre opportunità di formazione alla conoscenza delle altre confessioni cristiane, delle altre religioni e delle nuove forme di spiritualità.

Migrantes: incaricati Paolo Maccario e Daniela Iavarone. Assicura l’assistenza religiosa ai migranti appena giunti in Italia, ai nomadi e ai gruppi di itineranti (giostrai, circensi, ecc), promuove , nella comunità ecclesiale e civile, atteggiamenti e iniziative volte alla loro accoglienza e integrazione, stimolando la comprensione e la valorizzazione della loro identità nel pieno rispetto dei diritti della persona. Collabora con Enti e associazioni del territorio che si occupano del fenomeno della mobilità umana, compresi gli italiani residenti all’estero. Anima la giornata del Migrante e del Rifugiato e altri momenti di preghiera e riflessione spirituale e culturale.

– Delegato vescovile per il coordinamento del settore “testimonianza della carità” è don Dino Barberis. Il terzo settore lavora congiuntamente sulla “carta d’intenti” della Diocesi, elaborata in occasione del Congresso Eucaristico celebrato in Asti del 2016.