Pastorale Universitaria

La Pastorale Universitaria Diocesana vuole proporsi come espressione dell’attenzione della Chiesa astigiana nei riguardi dell’ambito universitario; in particolare desidera attuare una cura pastorale dei docenti, degli studenti e di quanti lavorano presso il Polo Universitario di Asti con uno sguardo particolare a chi viene da fuori città e da fuori provincia e deve inserirsi nella nostra realtà, senza dimenticare i tanti universitari che si dirigono per i loro studi in facoltà ubicate in città limitrofe o sul territorio nazionale. Come primo approccio potrebbe già fornire un aiuto con un servizio di orientamento a tutti quegli studenti che, terminato il ciclo di studi di scuola secondaria di secondo grado decidono di continuare in università il loro percorso scolastico.
L’Università, ambiente tanto influente sulla vita sociale e culturale, da cui dipende largamente l’avvenire della società, e indirettamente anche quello della Chiesa, deve diventare oggetto di grande attenzione e cura pastorale da parte della Chiesa che è in Asti. Da molti anni si collabora su molteplici progetti annuali ed alcuni, come l’attribuzione di numerose borse di studio, sono diventate ormai una consuetudine nel rapporto che lega le due istituzioni. Si tratta quindi di incrementare questa collaborazione attraverso un apposito servizio pastorale che vede la nomina da parte del Vescovo di un sacerdote, affiancato al Delegato Vescovile per l’evangelizzazione e la catechesi, specificamente dedicato a consolidare le relazioni, elaborare nuove iniziative progettuali e attività che rafforzino la presenza della nostra Chiesa particolare nella complessa realtà universitaria.
La fede e la cultura sono chiamate a incontrarsi in un cammino di collaborazione e di reciproco arricchimento, consapevoli del loro integrarsi, per la totale realizzazione dell’uomo. La Pastorale Universitaria pertanto dovrà promuovere un progetto culturale e formativo che consideri l’uomo nella sua totalità e che unifichi, in una visione umanistica globale, le acquisizioni di ogni branca del sapere. Il percorso specifico della Pastorale Universitaria consiste nel formare, attraverso la presenza e l’impegno nell’ambiente universitario e culturale che gravita attorno all’Università, persone di valore, mature nella fede, che abbiano non solo la coscienza dei problemi, ma sappiano anche valutarli per assumersi la responsabilità della loro soluzione, nella prospettiva di una visione cristiana dell’uomo e della storia. Per questo motivo dovrà operare per dare agli universitari una formazione umana e spirituale solida, radicata nell’antropologia cristiana, portandoli ad essere capaci di impegno nello studio e nella ricerca, capaci di sviluppare rapporti personali umani e umanizzanti, capaci di testimoniare e trasmettere la verità sull’uomo e su Dio.
Nell’accompagnamento personale degli studenti, non si può dimenticare la dimensione vocazionale della vita e della futura professione, prospettando anche la vocazione laicale, quella al matrimonio e quella alla vita sacerdotale e di speciale consacrazione.
I profondi mutamenti culturali in atto in Italia ed in Europa, e le questioni vitali che sono conseguentemente in gioco, suscitano nuove sfide alla società, e la Pastorale Universitaria in comunione con la Chiesa italiana non manca di operare un discernimento evangelico per riconoscere ciò che c’è di positivo in queste provocazioni, offrendo a tutti la possibilità di confrontarsi con l’insegnamento di Cristo e della sua Chiesa, per operare scelte culturali adeguate alla dignità dell’uomo. Essa comprende, oltre alle arti e alle lettere, i modi di vita, i diritti fondamentali dell’essere umano, i sistemi di valori, le tradizioni e le credenze. Perciò, l’Università diviene spazio privilegiato del dialogo tra fede e cultura, e luogo dove sviluppare l’attitudine alla ricerca e allo studio come dimensione permanente della vita, con l’apertura all’Altro che ogni vero cammino razionale alla fine dischiude, come istanza o come esigenza.
L’azione pastorale va svolta tanto in Università, quanto in tutte le realtà extra-universitarie nelle quali l’universitario, docente e studente, è inserito ed opera. Per questo motivo la Pastorale Universitaria si deve relazionare con le altre espressioni della Comunità cristiana: in primo luogo con le parrocchie del territorio, con il Servizio Diocesano di Pastorale Giovanile e con l’Ufficio scolastico diocesano con il quale strettamente collabora.
La Pastorale Universitaria di Asti si inserisce in un progetto più ampio che vede impegnata la Chiesa italiana e piemontese già da qualche anno nel creare una rete nelle varie facoltà e sedi distribuite nelle diverse città della nostra Regione, sotto il coordinamento di un sacerdote incaricato dalla Conferenza Episcopale Piemontese che ne cura l’intero operato.
Con queste finalità nasce e si sviluppa il progetto PENSARE CON LODE che si pone a servizio degli studenti del Polo Universitario di Asti (ASTISS) e degli astigiani che studiano recandosi in altre città dell’Italia o dell’estero, articolandosi in alcune direttrici fondamentali auspicate nel 1990 (Alcuni problemi dell’Università e della cultura in Italia) e nel 2000 (La comunità cristiana e l’Università, oggi, in Italia) dalla Conferenza Episcopale Italiana che nel documento programmatico del decennio 2010-2020 “Educare alla Vita Buona del Vangelo”, al numero 49, ricorda il ruolo determinante dell’Università per la formazione delle nuove generazioni, garantendo una preparazione che consente di orientarsi nella complessità culturale odierna.
– SERVIZIO DI ORIENTAMENTO: rivolto agli studenti delle classi quinte delle scuole secondarie di secondo grado che decidono di continuare gli studi nel percorso universitario.
– SERVIZIO DI CAPPELLANIA: una presenza discreta ma attenta all’interno del Polo universitario di Asti di uno o più sacerdoti o religiosi e religiose disponibili all’ascolto degli studenti, al dialogo con essi, alla celebrazione dei sacramenti e alla guida spirituale.
– COORDINAMENTO E VALORIZZAZIONE: mettere in rete e far conoscere ai giovani le numerose esperienze ecclesiali rivolte agli universitari e, più in generale, ai giovani che rientrano in tale fascia di età, che la Chiesa astigiana già propone sul territorio.
Informare i giovani che si recano per motivo di studio nelle numerose città italiane dove il servizio di Pastorale Universitaria è presente che, là dove si trovano a studiare, possono incontrare cammini adatti per l’approfondimento della loro fede, guide disponibili all’incontro, al dialogo e alla celebrazione dei sacramenti e le iniziative che in tale città si svolgono proprio a favore degli universitari.
In questa direzione vuole andare l’attivazione di un’applicazione per smartphone o tablet denominata: APPLAUDE – ideata appositamente per “creare rete” (www.applaude.it) condivisa con altre diocesi italiane: Alessandria, Brescia, Genova, Milano, Novara, Pavia, Torino, Trento e Vercelli, contraddistinta dallo stesso logo che, mutatis mutandis, permette ai giovani che si muovono tra le varie facoltà di trovare continuità e di non disorientarsi.
Il logo che, con la collaborazione dei grafici torinesi, è stato pensato per noi e per altre diocesi italiane che appoggiano il progetto, è semplice, ma ricco di significati, così come lo slogan, spiegati entrambi con cura in appendice, essi permetteranno di contraddistinguere le iniziative proposte o promosse dalla Pastorale Universitaria e ne identificheranno la presenza nel Polo Universitario così come sui canali digitali di comunicazione.
– SERVIZI SPECIFICI: la vita di uno studente universitario è fatta di molti aspetti come l’alloggio, lo studio, il sostegno spirituale ed umano. Il progetto prevede la creazione nel tempo e la sostenibilità di progetti e servizi specifici che sostengano tutto questo.
– Come la creazione di uno spazio di silenzio dove gli studenti possano ritrovarsi per studiare e riflettere anche al di fuori dell’università e trovare spazio per la preghiera personale;
– Si penserà anche a favorire alloggio per i “fuorisede” (studenti che provengono da fuori Asti) attrezzando delle strutture apposite oppure favorendo attraverso accordi tra privati e istituzioni delle soluzioni ottimali per la loro accoglienza.
A questo proposito si può mettere in atto il progetto dell’Azione Cattolica Italiana denominato “Progetto Tobia” che prevede di accompagnare e dare continuità al percorso di formazione umana e spirituale dei giovani che per motivi di studio si trasferiscono dalla propria diocesi in un’altra. Inoltre ha lo scopo di accogliere questi giovani nelle diocesi di arrivo e aiutarli a vivere l’esperienza da fuorisede come un’esperienza non di solitudine, ma inserita nel cammino di comunità dell’associazione. (http://giovani.azionecattolica.it/vita-di-settore/fuorisede).
– Un altro aspetto da valutare è la possibilità di creare opportunità di volontariato e di servizio al prossimo verso le povertà che affiorano nel contesto in cui saranno chiamati ad operare una volta concluso il ciclo di studi oppure più semplicemente che incontrano nella realtà in cui abitano.
– Infine da non sottovalutare l’opportunità di creare spazi per il tirocinio dei neo-laureati e così collaborare nel loro avviamento al lavoro e alla professione per la quale hanno speso anni di studio e di fatica.
Presentare un progetto rivolto agli studenti universitari a margine del 5° Convegno Ecclesiale Nazionale di Firenze, “In Gesù Cristo un nuovo umanesimo”, rappresenta per la nostra diocesi un’importante sfida, ma dimostra un’attenzione che la Chiesa particolare vuole avere verso un luogo, a volte periferico, in cui con la sua specifica dimensione umanistica, la fede cristiana può offrire prospettive di ispirazione e di confronto critico a tutti coloro che lavorano nella e per l’Università, al fine di formare uomini e donne capaci di contribuire positivamente alla vita ecclesiale e sociale e promotori di un umanesimo integrale.
Alle nostre comunità ecclesiali è chiesta una nuova attenzione per la scuola e per l’università, alimentando una pastorale d’ambiente che necessita di persone e di capacità di proposta. Tale prospettiva ci spinge innanzi tutto ‘fuori’ dalle nostre comunità, ma chiede anche di cambiare molte prassi e impostazioni pastorali, rendendo sempre più organica e stabile la collaborazione tra pastorale giovanile, pastorale familiare e pastorale scolastica e universitaria. Sarà necessario per questo motivo verificare il progetto periodicamente per una continua taratura dello stesso in base alle esigenze dei giovani e degli studenti, per fare sempre il punto della situazione generale e per studiare nuove forme di Pastorale Giovanile.