la speranza dei poveri

«La speranza dei poveri non sarà mai delusa» (Sal 9,19). È il titolo del messaggio che Papa Francesco ha scritto per la terza Giornata mondiale dei Poveri che ricorre domenica prossima. Giornata istituita al termine del Giubileo della Misericordia per richiamare l’attenzione su chi si trova in condizione di povertà. Un’attenzione concreta, fatta di gesti non episodici, di relazioni da costruire come simboleggiato dallo stesso logo che si ripete di anno in anno: con una porta aperta e sul ciglio due persone che tendono la mano – una perché chiede aiuto, l’altra perché intende offrirlo. Due mani tese che si incontrano dove ognuna offre qualcosa.

Il testo del Messaggio preparato da Papa Francesco è ricco di spunti e con un forte richiamo alla responsabilità delle persone nei confronti della povertà. Un testo che per ciascuno rappresenta un invito all’impegno: “La promozione anche sociale dei poveri”, scrive Papa Francesco, “non è un impegno esterno all’annuncio del Vangelo, al contrario, manifesta il realismo della fede cristiana e la sua validità storica. L’amore che dà vita alla fede in Gesù non permette ai suoi discepoli di rinchiudersi in un individualismo asfissiante, nascosto in segmenti di intimità spirituale, senza alcun influsso sulla vita sociale”».

Un impegno di ogni cristiano, che ha caratterizzato la vita di molti santi e persone di ogni con esempi concreti, imitabili, come quello di Jean Vanier che Papa Francesco cita nel suo messaggio. «Jean Vanier con la sua dedizione ha aperto nuove vie alla condivisione promozionale con le persone emarginate. Jean Vanier ha ricevuto da Dio il dono di dedicare tutta la sua vita ai fratelli con gravi disabilità che spesso la società tende ad escludere. È stato un “santo della porta accanto” alla nostra; con il suo entusiasmo ha saputo raccogliere intorno a sé tanti giovani, uomini e donne, che con impegno quotidiano hanno dato amore e restituito il sorriso a tante persone deboli e fragili offrendo loro una vera “arca” di salvezza contro l’emarginazione e la solitudine. Questa sua testimonianza ha cambiato la vita di tante persone e ha aiutato il mondo a guardare con occhi diversi alle persone più fragili e deboli. Il grido dei poveri è stato ascoltato e ha prodotto una speranza incrollabile, creando segni visibili e tangibili di un amore concreto che fino ad oggi possiamo toccare con mano».

Ed ecco che la Giornata non si improvvisa, ma si prepara e va al di là del gesto concreto: un pasto offerto, una raccolta o un incontro. E’ un invito a cambiare mentalità per porre un’attenzione piena e costante ad ogni persona che si trova in difficoltà.

Due comunità, la Cattedrale e il movimento dei Focolarini,  arrivano quest’anno alla celebrazione della Giornata mondiale dei Poveri dopo aver percorso un breve tratto insieme per prepararsi all’accoglienza tramite i corridoi umanitari di due giovani famiglie eritree.  Il loro arrivo è previsto a fine mese. Due famiglie fuggite dalla dittatura militare e in cerca di un futuro. Alla domanda  che l’operatore di Caritas Italiana ha rivolto loro nel campo profughi dove attualmente si trovano – “come immagini la vita dei tuoi figli in Italia?” – il padre di una delle due famiglie ha risposto: “Libera. Dignitosa. Vorrei poter dare alla mia famiglia un futuro migliore”. E’ questa la sua speranza. Le due comunità, supportate dalla Caritas diocesana, con il loro abbraccio ed impegno a camminare insieme, si metteranno al loro servizio per non deludere la loro speranza.

I volontari dei Centri di ascolto Caritas arrivano a questa giornata dopo due importanti incontri formativi. E’ stato focalizzato che la mera distribuzione di beni è importante ma non sufficiente. Per non deludere la speranza dei poveri che bussano alle porte delle nostre comunità occorre camminare con loro. Curare relazioni, disegnare percorsi di fuoriuscita dalla povertà. E se fosse anche solo uno all’anno sarebbe già un segno di una speranza non disattesa.

“A volte – conclude il Messaggio – basta poco per restituire speranza: basta fermarsi, sorridere, ascoltare”. Per questo anche quest’anno la Caritas diocesana condividerà, nei locali della parrocchia di Santa Caterina, il pranzo con i senza tetto. Un gesto semplice, segno di vicinanza ai più poveri della città resa possibile dal servizio che ogni giorno viene loro offerto con il centro diurno “Il Samaritano” inaugurato proprio al termine del giubileo della misericordia. La comunità di Cisterna, presente con turni di volontariato a “il Samaritano”contribuirà a preparare parte del pranzo. Anche la comunità di San Paolo condividerà un pranzo con circa 65 persone seguite dal centro di ascolto.

Tante le iniziative di animazione della giornata da parte delle comunità. Tra tutte si segnalano:

– Raccolte di fondi a favore dei più poveri per offrire alle comunità occasioni di condivisione. Così avverrà a Cinaglio, Corsione, Villa San Secondo. A Serravalle verrà organizzata una bancarella all’uscita della chiesa e al termine della santa Messa. Gli oggetti di falegnameria sono stati realizzati dai giovani migranti accolti dall’associazione Agathon. Il ricavato andrà a favore dei poveri della comunità parrocchiale. A Villafranca verrà proposta ai ragazzi del catechismo una raccolta di viveri, verrà organizzata una tombolata aperta a tutti e l’adozione familiare a Km zero per aiutare famiglie che necessitano di aiuti economici.  La Caritas di San Pietro proporrà la vendita di  torte realizzate e confezionate dai parrocchiani per sensibilizzare la comunità all’aiuto concreto verso famiglie più povere. All’iniziativa prenderanno parte anche i ragazzi e i giovani dell’oratorio.

– Attività di animazione: la parrocchia di Valfenera ha pensato di sensibilizzare i ragazzi del catechismo sul tema della povertà utilizzando anche i video prodotti dalla Caritas diocesana sui corridoi umanitari e sui centri di ascolto. A San Domenico Savio verrà proposta, come lo scorso anno, la distribuzione di panini con l’invito di farcirli e poi donarli a qualcuno che si ama per evidenziare l’importanza dell’affetto in ogni gesto di carità. La Caritas di Nostra Signora di Lourdes ha coinvolto i ragazzi del catechismo e i loro genitori in una riflessione sul messaggio del Santo Padre. Bigliettini,  prodotto delle loro riflessioni, verranno distribuiti alle S. Messe insieme ad un sacchettino di semi di erbe aromatiche: “come da un piccolo seme nasce una piantina così da un piccolo gesto d’amore la vita diventa più bella per chi lo riceve e per chi lo dona”.

Beppe Amico